Dopo lo stop forzato del 2020, torna Tartófla Savigno a scandire l’arrivo dell’autunno portando con sé tutto quello che di buono il territorio ha da offrire e anche una curiosa novità: sarà infatti Sottosopra e per l’occasione ha capovolto anche il logo.
Sottosopra perché il Tartufo è la storia di una simbiosi tra ciò che sta sotto (terra) e ciò che sta sopra. Sottosopra perché questo tempo presente ha imposto un cambio di prospettiva per affrontare le sfide di oggi e quelle di domani e questo cambio di prospettiva Tartófla cercherà di indagarlo e approfondirlo anche all’interno del palinsesto. Sottosopra perché il Festival sarà un po’ diverso dal solito, per adattarsi ai nuovi bisogni e alle normative in continuo divenire.
Tartófla in tempo di Covid non perde nessuno dei suoi elementi distintivi, ma piuttosto li riorganizza nel tempo e nello spazio, offrendo maggiori occasioni per organizzare la propria visita a Savigno. Saranno, infatti, 9 le giornate dedicate al Festival, dal 30 di ottobre fino al 21 di novembre.
Lungo le vie del centro storico, mostra mercato del Tartufo con espositori locali e nazionali, Stand Gastronomico Pro Loco (con posti a sedere ridotti e distanziati), cibo di strada, percorsi di degustazione nei ristoranti e negli agriturismi locali, i ricchi banchi delle botteghe storiche, i produttori agricoli, i mercatini e poi teatro, convegni, mostre e passeggiate alla scoperta del meraviglioso territorio alla ricerca del prezioso fungo ipogeo.
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