
Ci accompagna in questa promenade…
Lorenzo
Balbi, direttore artistico del
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna.
Siamo
appena arrivati in città. Da dove partiamo?
Un itinerario per scoprire e rivivere la figura del grande
artista bolognese Giorgio Morandi non
può che cominciare da una visita alla più completa e significativa collezione
al mondo dedicata alla sua opera, il Museo Morandi appunto, attualmente ospitato nelle sale dell’Ex Forno del Pane
dove si trovano anche le collezioni del MAMbo.
Qui è possibile ammirare le sue celebri nature morte, i silenziosi paesaggi
insieme a incisioni, disegni e acquerelli, esiti di una delle più alte
espressioni artistiche del Novecento italiano.

© M. A. Ghilardi
Lasciato l’edificio storico in via don Minzoni, nella nostra
passeggiata verso la casa dell’artista in via Fondazza, ci fermeremo prima di
tutto negli spazi dell’Accademia di
Belle Arti, dove Morandi ha insegnato tecniche
d’incisione all'acquaforte fra il 1930 e il 1956 e dove si trova il suo torchio
che ancora oggi viene utilizzato dagli studenti. Accanto, sulla stessa via, è
possibile inoltre visitare le ricche sale della Pinacoteca Nazionale, dove Morandi si soffermava spesso a studiare
alcune delle tele di scuola bolognese del Seicento, soprattutto quelle di Guido
Reni.

Quali sono i luoghi della vita di Morandi?
Risalendo per via Zamboni, dove hanno sede molti dipartimenti
storici dell’
Università più antica del mondo, e prendendo poi per piazza
Aldrovandi, passeremo per forza sotto l'elegante quadriportico dell’annessa
Chiesa dei Servi, altro luogo molto
amato da Morandi nel suo percorso a piedi dalla casa verso l’Accademia e dove è
conservata la preziosa tavola con una Madonna in trono di Cimabue.
Infine,
percorrendo Strada Maggiore, un pezzo dell’arteria centrale che attraversa la
città di Bologna, incroceremo via Fondazza tipica strada dai portici bassi
dove, al civico 36, eccoci finalmente giungere al clou del nostro percorso: Casa Morandi, l’appartamento dove
l’artista visse con la madre e le tre sorelle dal 1910 fino alla morte,
avvenuta nel 1964.

Restaurata e aperta al pubblico nel 2009, la casa-museo
rappresenta uno spazio unico
di
approfondimento sull'opera e sulla vita dell'artista bolognese, dove poter
rivivere le atmosfere morandiane fin nei minimi dettagli: dal suo atelier con i
numerosi oggetti e modelli originali che utilizzava per le sue tele, dalle
prove colore sulle pareti alla sua biblioteca personale con più di seicento
volumi. Una fedele ricostruzione, integrata nell'anticamera da alcuni arredi
originali e da alcune opere di arte antica appartenute alla famiglia, oltre a
una mirata selezione di fotografie, libri e documenti di vario genere esposti
nelle teche lungo il percorso espositivo.

E
poi?
Per completare davvero la conoscenza dei luoghi dove Morandi ha
vissuto e lavorato, nel nostro itinerario non può mancare una visita al paese
appenninico di
Grizzana, a meno di un’ora d’auto da Bologna e dove l’artista era solito trascorrere la villeggiatura estiva con la famiglia sin dal lontano 1913. Solo nel 1960 Morandi si fece costruire una casa, molto
semplice e luminosa, con uno studio pieno di finestre, da dove fosse possibile
ammirare il paesaggio che poi dipingeva. Qui, in questo piccolo e austero
paese, fatto di poche case, dove l’atmosfera pare ferma nel tempo, anche
l’abitazione e lo studio dell’artista si sono mantenuti intatti e inalterati;
ogni stanza e ogni oggetto sono proprio come li avevano lasciati Morandi e le
sorelle. Ancora oggi è possibile passeggiare sugli stessi sentieri percorsi
allora dall'artista, assaporare quella natura asciutta e scarna tipica del
paesaggio intorno a Grizzana, in cui Morandi ritrovava molto del suo carattere
schivo e sobrio, quei luoghi dall'aria cruda e pulita che saranno per lui fonte
inesauribile di contemplazione e ispirazione.

© Elisa Maria Cerra